Amor fugge restando (Loving Kills)

Fin da bambina Anahì ha sempre giocato con lo specchio cercando nel suo riflesso un altro da sé. Un esercizio che racconta un allenamento alla trasformazione dell’io in un ipotetico incontro con l’altro, alla scoperta del desiderio e delle varie declinazioni dell’amore. Un esercizio che fanno tutti gli esseri umani. Per alcuni è una pratica consapevole e dichiarata, per altri solo immaginata in un gioco di analogie e suggestioni rubate a mitologie esistenti o inventate. Ma nella complessità di una relazione reale c’è una dinamica di potere in cui i ruoli sono impari anche se intercambiabili: non è una questione di genere, ma di un inevitabile rapporto di forza che si nutre della proiezione sull’altro di ciò che desideriamo. Non è soprattutto l’altro che può darci accesso all’esistenza? L’altro, ma soprattutto l’amore che a lui ci lega, qualsiasi esso sia, ha un potere trasformativo tale da farci perdere i confini. E anche quando fugge, nella sua impetuosità lascia in noi una trasformazione. Una trasformazione che nelle “Metamorfosi” di Ovidio diventa una nuova possibilità, un altro inizio, una fuga da una situazione che non permette alcuna evoluzione, un finale diverso da quello che ci aspetteremmo. “Amor fugge restando” è il terzo capitolo della ricerca di Collettivo Treppenwitz sull’amore come motore delle e nelle relazioni umane dopo “L’amore ist nicht une chose for every-body” di Simon Waldvogel e “Kiss!” di Camilla Parini, entrambi già presentati anche sul palco del Teatro Sociale.

di e con: Anahì Traversi e Simon Waldvogel

dramaturg: Francesca Garolla

scene e costumi: Marianna Peruzzo

light design: Marzio Picchetti

musiche e sound design: Alberto Barberis

assistente alla regia: Camilla Parini

produzione: Collettivo Treppenwitz in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Südpol Luzern e FIT Festival Internazionale del Teatro, 2022

internet: www.collettivotreppenwitz.com | www.anahitraversi.com