Ritrovarsi nell’Artico. Registrare i suoni del vento, del ghiaccio, dell’incedere quotidiano di una nave. Essere soli e isolati. Per un attimo lontani, altrove.
Cosa significa vivere un mese su di una nave lunga 21,6 metri fermata dal ghiaccio in una baia della Groenlandia occidentale, a due passi dal Polo Nord, a ore a piedi dal primo centro abitato, Akunnaaq, 101 abitanti? In che modo sei persone dell’equipaggio affrontano un deserto gelido a -30 gradi? Come si vive nella notte polare, con cinque ore di luce al giorno? E perché?
Siamo con le spalle al muro. Stiamo dimenticando la vocazione di perdersi e imparare con le storie. Non sappiamo più allontanarci con i nostri passi. Oggi dovremmo riconoscerci nelle parole che scambiamo, nei suoni che ascoltiamo e aiutarci vicendevolmente nei nostri passi incerti. Abitare “Diary from elsewhere” ci aiuta a capire come i piccoli fatti, la quotidianità, anche altrove, della vita ci mostrano la grandezza del vivere.
Quando abbiamo saputo che Flavio Stroppini non avrebbe potuto essere presente al Territori Festival perché impegnato in una particolarissima residenza su una nave incagliata nei ghiacci della Groenlandia, gli abbiamo chiesto di mandarci il suo audiodiario di questa esperienza. Un diario da altrove, in molti sensi. Un modo per essere presente con noi, trasformando la residenza in una sorta di performance a distanza via podcast. Sono tre i racconti che ci invia per Territori 23: dall'idea di partire con i suoi tormenti, passando per il soggiorno sulla nave, fino al ritorno a casa dell'eroe, moderno Ulisse perso fra i ghiacci.
Ascolta dall’8 marzo i tre episodi di "Diary from elsewhere":
EP. 01 PREPARARE
EP. 02 DALL’ARTICO
EP. 03 TORNARE (disponibile dal 16 marzo)