La nascita di Mary Shelley (1797–1851) provoca la morte di un’altra Mary, sua madre Mary Wollstonecraft (1759–1797), affermata scrittrice radicale antesignana del femminismo. Questo spettacolo è un autoritratto d’autrice. L’autrice è appunto Mary Shelley, colei che nel 1816 all’età di 19 anni scrisse “Frankenstein, o il moderno Prometeo” entrando a pieno titolo nella storia della letteratura. Fin da subito il tema della creazione e quello della morte influenzano la giovane autrice. Quel libro è il suo capolavoro. Ed è anche il suo autoritratto.Mary Shelley è una giovane vedova quando decide di raccontarsi e lo fa riscrivendo la prefazione del suo romanzo nell’edizione del 1831, percorrendo a ritroso i passi della sua vita che l’hanno portata nel campo della creazione letteraria. «La mia vita mi sembrava una faccenda troppo banale», scrive. Ma sono i passi che ci forniscono la chiave di lettura della sua opera e dai quali prende le mosse il nostro spettacolo.In un’epoca in cui la vita intellettuale è ancora costellata quasi esclusivamente da figure maschili, Mary Shelley, una delle rare figure di donne intellettuali dell'epoca, appare come una luminosa cometa. Non stupisce quindi che nella sua produzione il tema della creazione assuma connotazioni nuove e sorprendentemente moderne: il suo è un punto di vista prettamente femminile, che porta alle estreme conseguenze la contraddizione archetipica fra la capacità della donna di dare la vita da un lato e, dall’altro, il bisogno dell’uomo di creare surrogati di vita. Sotto il profilo della biografia personale questo tema assume connotazioni tragiche: come donna l’innato potenziale di creatrice le si è ripetutamente sgretolato fra le mani con la morte prematura nella prima infanzia di tre dei suoi quattro figli.Come in un gioco di specchi tra creatori e creature Margherita Saltamacchia gioca con i personaggi del racconto scenico per sviscerare la relazione tra Mary Shelley e la sua creatura Victor Frankenstein e di Victor Frankenstein con la sua creatura. La musica composta ed eseguita dal vivo da Christian Zatta accompagna l’attrice in un costante dialogo e si ispira liberamente ai personaggi del romanzo delineandone i caratteri e le atmosfere che suscitano.
Per la critica questo spettacolo è «una rilettura intensa e personale» del capolavoro di Mary Shelley, «un allestimento curato nei minimi dettagli capace di conquistare il pubblico e portarlo ad amare Frankenstein».
"Frankenstein, autoritratto d'autrice"
dai testi di Mary Shelley
di e con: Margherita Saltamacchia
musiche originali live: Christian Zatta (chitarra elettrica)
dramaturg: Cristina Galbiaticostumi: Marianna Peruzzolight design: Marzio Picchettidirettore tecnico: Alexander Buddcreazione arredo scenico: Jean Marc Ferrarielaborazione voci: Fabio Martino presso La Corte Recording Studioproduttore: Gianfranco Helblingproduzione: Teatro Sociale Bellinzona - Bellinzona Teatro in coproduzione con LaTâche21, 2020
prima assoluta: Bellinzona, Teatro Sociale, 22 ottobre 2020durata: 60 minuti, senza intervallo
SPETTACOLO ATTUALMENTE DISPONIBILE
Rappresentazioni:
25 ottobre 2019Lugano, Hall LAC per festival PiazzaparolaPresentazione in forma di studio (lettura scenica)
22 ottobre 2020Bellinzona, Teatro SocialePrima assoluta - 1 rappresentazione pubblica
25 marzo 2022Bellinzona, Teatro Sociale1 rappresentazione pubblica
30 maggio 2022Lugano, Teatro Foce (rassegna Home)1 rappresentazione pubblica
10 marzo 2023Bellinzona, Teatro Sociale1 rappresentazione pubblica
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